2.3. Glossari delle API

2.3.1. Gli aspetti relativi ai glossari all’interno del descrittore delle API

Si riportano nella tabella seguente i campi del descrittore delle API che indirizzano direttamente gli aspetti legati all’interoperabilità delle API.

Campo Descrizione
Usi di glossari condivisi Riferimento ad eventuali glossari condivisi dell’Ecosistema utilizzati da parte delle API

2.3.2. Linee Guida per la gestione dei glossari all’interno dell’Ecosistema

Un primo importante aspetto che indirizza la gestione dei Glossari all’interno dell’Ecosistema riguarda il modello dei dati di una API. Il modello dei dati di una API identifica e descrive:

  • le entità e i concetti utilizzati nell’interazione con entità esterne per l’erogazione di funzionalità;
  • la rappresentazione di tali entità e concetti (per esempio le modalità di serializzazione in costrutti XML da utilizzare nei messaggi di richiesta e risposta).

Pertanto è opportuno che il modello dei dati delle API dell’Ecosistema sia adeguatamente documentato, formalizzato e strutturato:

  • la documentazione può consistere in una descrizione testuale (eventualmente guidata da un template comune);
  • la formalizzazione può consistere in una rappresentazione dei concetti mediante opportuni linguaggi di descrizione (diagrammi UML http://www.uml.org/ , E-R ecc.);
  • la strutturazione è la rappresentazione basata su una specifica tecnologia (per esempio un linguaggio di markup come XML) utilizzata dalla specifica API o applicazione.

Se adeguatamente descritti, formalizzati, strutturati e condivisi, i modelli dei dati abilitano il riuso nell’ambito di E015 Digital Ecosystem; diverse API e applicazioni infatti spesso utilizzano nel proprio modello dei dati gli stessi concetti, dunque:

  • potrebbe essere già disponibile una rappresentazione degli stessi concetti;
  • rappresentazioni di nuovi concetti potrebbero essere condivise con altri provider dell’Ecosistema.
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Figura 2.6: Modello dei dati: documentazione, formalizzazione, rappresentazione e utilizzo

L’approccio indicato per E015 Digital Ecosystem propone e incentiva l’adozione di glossari condivisi per favorire l’interoperabilità e il riuso nella realizzazione di API e delle applicazioni da parte dei soggetti aderenti all’ecosistema, difatti:

  • I glossari condivisi permettono sia di classificare le API che di adottare modelli dei dati comuni;
  • I glossari condivisi possono rappresentare un patrimonio informativo utilizzabile;
  • È di interesse il potenziale ruolo degli operatori di dominio e/o delle associazioni di categoria per la definizione e l’evoluzione dei glossari;
  • È importante promuovere l’inclusione nell’ecosistema di glossari e standard già esistenti in alcuni settori.

Condivisione e riuso di un modello dei dati possono avvenire a diversi “livelli” di specializzazione: i glossari infatti possono coprire concetti generali (tempo, geo-localizzazione ecc.), concetti di specifici domini applicativi (turismo, trasporti, enogastronomia, alberghiero ecc.), concetti specifici di una singola applicazione o di una singola API.

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Figura 2.7: Possibili livelli di specializzazione di un glossario

Inoltre, i glossari condivisi possono essere più o meno formalizzati: da semplici tag, keyword o vocabolari si può arrivare a tassonomie complete o ad una vera e propria formalizzazione in ontologie. In fase di sottomissione di una nuova API da pubblicare all’interno dell’Ecosistema il TMB verificherà l’eventuale presenza di glossari già disponibili e di potenziale interesse per l’API Provider, rispetto ai quali rendere coerente l’interfaccia ad il modello dei dati dell’ API stessa.